Dalla botola del sig. Vittorio al Teatro Romano

Il vascio (abitazione, solitamente di una sola stanza, costruita a livello della strada) del signor Vittorio è solo una delle centinaia di particolarità che si possono trovare nel Centro Storico di Napoli.

Patrimonio archeologico, il vascio (abitazione, solitamente di una sola stanza, costruita a livello della strada) del signor Vittorio si presenta come una normale abitazione antica: macchina per cucire,  cucina, quadri alle pareti, qualche mobiletto e un letto. Quest'ultimo ha reso la stanza interessante dal punto di vista culturale. O meglio, ciò che il letto cela.

Al letto è legata una corda. E la corda, una volta tirata, sposta il letto che rivela una botola. La griglia metallica separa il vascio da una scalinata sotterranea: discendendo è possibile giungere ai resti di un antico teatro romano.

Per il signor Vittorio, vecchio proprietario del vascio, non era possibile accedervi direttamente, data la presenza di un blocco di terreno a sbarrargli il passo. Ma egli si accontentava di discendere le scale per tenere al fresco del tufo le sue scorte di vino.

Prima del signor Vittorio questa zona sotterranea veniva usata dai civili per scappare dai bombardamenti della Grande Guerra, poiché già agli inizi del '900 c'erano queste costruzioni insolite. Per precisione, già dal 1600.

Il teatro è rimasto visibile sino alla fine del 1500 dopodiché, durante la dominazione spagnola del 1600, fu istituita una legge che permetteva l'edificazione in qualsiasi punto della città. Il motivo fu semplice: troppi abitanti. Napoli contava all'epoca 250.000 cittadini, e troneggiava tra le città più popolose d'Europa (era seconda soltanto a Parigi).

Durante il 1800 molte di queste abitazioni furono abbandonate, e i loro cunicoli furono dimenticati per lunghi anni.

Solo nell'ultimo periodo si è deciso di monitorare questi luoghi. E la casa del signor Vittorio è solo una delle innumerevoli abitazioni a celare segreti di tale portata.

 

Una volta aperta la botola, la "cantina" era in realtà il corridoio di sottoscena: una sorta di "spogliatoio" dove gli attori (rigorosamente tutti maschi) correvano all'impazzata per raggiungere il palcoscenico, nel mentre si cambiavano continuamente.

Si nota sulle pareti tufacee la presenza di opus reticulatum che fungeva da cuscino in caso di terremoto. In alcune zone si presenta l'opus lateritio, il quale aveva come scopo quello di evitare il propagarsi dell'onda. Il lateritio copriva il reticulatum, ed era a sua volta ricoperto dal marmo, del quale però non vi è più traccia.

Proseguendo verso il cuore dei resti, si trova un'arcata corrispondente all'ingresso del teatro. Fino a pochi anni fa, però, lo spiazzo veniva utilizzato come garage per motorini.

Non è l'unica cosa strana: uscendo dall'ex garage, accerchiato da opus reticulatum e lateritio, si giunge al centro di un cortile tutt'ora abitato. Si evince la presenza umana anche all'interno del teatro stesso: un grosso blocco di cemento campeggia in alto, incassato tra i mattoni d'epoca romana. Nient'altro che il bagno di una casa abitata, con tanto di finestrella che spunta nel lato del teatro.

 

Si esce dal cortile, si raggiunge di nuovo via Anticaglia, e a pochi passi si notano due contrapposti, costruzioni atte a evitare crolli causati dai terremoti. Ovviamente sui contrapposti sono state costruite altre case, delle quali si notano balconate e finestre. Tutto ciò è stato reso possibile per la legge spagnola di cui sopra, e nel ripopolamento del secondo dopoguerra tutte queste strane costruzioni sono ritornate "alla vita".

 

Curiosità:

- L'imperatore Nerone, appassionato di canto, reputava il popolo romano inadeguato per poter apprezzare le sue doti.

Così volle partire per la Grecia ed esibirsi davanti a un pubblico più raffinato.

Passando per Napoli, di dominazione greca, volle fermarvisi ed esibirsi a teatro. Durante la sua manifestazione canora, la città fu attraversata da una scossa di terremoto. Nerone per calmare il pubblico affermò che gli dèi, affascinati da cotale bravura, gli applaudivano estasiati.

 

Il teatro conteneva più di 6000 spettatori.

Quando si esibì Nerone quasi tutti erano schiavi portati da Roma a Napoli per applaudirgli...

 

Alcune foto:

Il basso a due stanze
Il letto
Quello che si nasconde sotto il letto
Opus reticulatus
I resti dell'antico Anfiteatro
I resti dell'antico Anfiteatro
Il corridoio
Prima di inforcare la scala ed uscire

Dove si trova:

Resti inglobati dell'antico Teatro Romano

via Anticaglia - 80138, Napoli

Campania - Italia