Piazzetta Pietrasanta: le ianare e il diavolo-maiale

Il luogo più antico della città di Napoli è nell'attuale Piazza Pietrasanta. O meglio, risiede sotto la piazza.

Sul manto stradale si nota a colpo d'occhio il mescolarsi di generi e stili architettonici che nei secoli si sono succeduti.

 

La Chiesa di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta: il pomposo nome sta a significare che è la maggiore, la prima costruzione sacra dedicata alla Madonna nella città di Napoli.

Sorse, come molti edifici ecclesiastici, per contrastare i vecchi riti romani pagani: in quella zona era radicato fortemente il culto per la dea Diana e riservato alle sole donne (perché a queste prometteva parti non dolorosi).

Gli uomini ne furono sempre più infastiditi, tant'è che tali donne venivano appellate col sostantivo di ianare, dianare o sacerdotesse di Diana, in modo dispregiativo. Furono infine bollate di stregoneria, capaci di invocare il demonio.

Forse qui nasce la leggenda del diavolo travestito da enorme maiale che, tutte le notti, si aggirava minaccioso per la piazza e le strade limitrofe per spaventare col suo diabolico grugnito i passanti.

La leggenda fu efficace per poter permettere al vescovo Pomponio, nel 533, la costruzione della versione più antica della Chiesa di Santa Maria Maggiore: durante il sonno la Vergine si presentò al vescovo e gli ordinò di costruire questa basilica paleocristiana sul tempio della dea Diana. Solo in questo modo avrebbe sconfitto il porco.

Così fu, e ogni anno per molti secoli il vescovo sgozzava affacciato alla finestra della basilica un'enorme scrofa. Suino che doveva essergli offerto dai fedeli. La pratica è stata poi abbandonata perché ritenuta indecorosa.

Riguardo l'edificio, è stato numerose volte restaurato: nella seconda metà del 1600 fu ricostruita per mano dell'architetto Cosimo Fanzano che le diede uno sfarzo del tutto barocco e il portale fu opera di Pietro Sanbarberio nel 1675.

Il pavimento fu ricostruito da Giuseppe Massa nel 1764 e furono collocate statue dello scultore e pittore Matteo Bottiglieri.

Per esigenze di spazio fu usata come caserma dei pompieri all'inizio del 1800.

Nel 1976 furono ultimati i restauri necessari per rimetterla in sesto dopo i bombardamenti nel secondo conflitto mondiale.

Nonostante tutto ciò, non è mai stata ritrovata la favolosa Pietra Santa (da qui il nome alternativo della piazza e della chiesa): una roccia capace di dare l'indulgenza completa a chi la bacia.

La leggenda del sogno del vescovo Pomponio si estende appunto alla Pietra che la Vergine indicò ricoperta da un leggero fazzoletto, proprio al di sotto del tempio di Diana. Non era importante trovarla, ma almeno costruirci su la chiesa.

I resti del tempio di Diana, comunque, sono ancora visibili dentro, fuori e nella cripta della chiesa, come ad esempio i frammenti di un antico mosaico romano.

 

Il campanile della Pietrasanta: il più antico campanile d'Italia. Costruito in laterizio, classico esempio di architettura romana, databile tra il X e l'XI secolo. I resti in opus reticulatum alla base sono una riprova dell'esistenza dell'antico tempio della dea Diana che fu eretta proprio in quella piazza.

E le effigi di marmo a forma di grugno di maiale che si possono tutt'ora trovare nelle parti pù alte ricordano la leggenda del vescovo Pomponio.

Negli ultimi anni lavori di restauro hanno rinvenuto, nella parte inferiore del campanile, la tavola del gioco romano "ludus latrunculorum", il gioco dei soldati, un antenato del gioco della dama o dell'Otello, e il feretro funebre del naturalista Stefano delle Chiaie che, divenuto direttore del Museo di Anatomia Umana di Napoli per venti anni prima della sua morte, fu sepolto in quel luogo nel 1860.

 

I segnali della leggenda della Pietra Santa sono troppi e troppo insistenti. Non è da escludere che prima o poi verrà ritrovata in un anfratto dell'infinita cripta che si estende al di sotto della piazza.

Intanto, i grugniti del maiale in alcune notti dell'anno possono essere udite distintamente...

 

Curiosità:

- Una leggenda locale non accreditata del tutto è quella di Sant'Evaristo, il quinto papa della chiesa cattolica dalla sua fondazione, che è stato sepolto sotto la piazza.

Si dice che ogni 27 ottobre, il giorno della sua commemorazione, la piazza emani una forte sensazione di benessere dalle sue fondamenta.

 

- A pochi passi dalla piazza c'è il chiosco di una edicola con la inequivocabile frase: "A vit'è nu' muorz, viratenn bene!" (La vita è un morso, goditela!).

 

Alcune foto:

da queste parti si aggirava il diavolo sottoforma di Porco
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campanile
resti dell'antico tempio
colonna

Dove si trova:

Piazza della Pietrasanta

via dei Tribunali, 16 - 80138, Napoli

Campania - Italia